L’Osservatorio sulle Cure di Prossimità, realizzato da FOFI e Fondazione Cannavò in collaborazione con Edra e con il contributo non condizionante di Chiesi e Sanofi, è stato ufficialmente presentato con un webinar lo scorso martedì 16 maggio. L’iniziativa vanta inoltre altri numerosi partner istituzionali di grande rilievo: FNOMCeO, Fenagifar, Sifo, Assofarm, Università Commerciale Luigi Bocconi e Federfarma.
L’Osservatorio è nato per far luce sulle criticità emerse durante la pandemia. Il sistema sanitario italiano si è infatti rivelato fortemente ospedale-centrico, una situazione che ha reso complicate le cure in un momento di forte emergenza.
In questo senso, le cure di prossimità sono state e sono un’ottima soluzione per evitare il sovraffollamento degli ospedali. Per sviluppare un modello di proximity care efficiente è però fondamentale analizzare il contesto di riferimento sul territorio evidenziandone i punti di forza, le debolezze e le opportunità.
L’obiettivo del progetto è quindi quello di costruire un osservatorio permanente di dialogo e raccolta informazioni sul tema delle cure di prossimità. Per farlo verrà sviluppato un percorso di analisi e ricerca statistica basato sulla somministrazione di questionari diversificati in base al target di riferimento, composto da medici, farmacisti e cittadini.
Le metodologie di ricerca scelte
Per poter scegliere le migliori metodologie di ricerca, è fondamentale conoscere nel dettaglio il proprio target di riferimento.
Le cure di prossimità sono in genere indirizzate a pazienti affetti da una o più patologie croniche, persone non autosufficienti e acuti in codice verde. Per questo motivo l’indagine si riferisce a queste 3 categorie di cittadini. Inoltre, sono coinvolte le loro figure di riferimento sanitario, ossia MMG, farmacisti e specialisti selezionati.
Quindi Il gruppo di ricerca ha individuato come metodologia di indagine l’analisi quantitativa campionaria, consentendo di:
- Rappresentare pienamente il campione, in quanto ne riproduce i comportamenti con un errore valutabile in anticipo;
- Monitorare nel tempo l’evoluzione delle caratteristiche del campione;
- Fare previsioni in quanto non ha una valenza solo descrittiva, ma anche inferenziale.
Per quanto riguarda la modalità di somministrazione del questionario, è stata scelta la CAWI (Computer Assisted Web Interviewing). Essa, infatti, evita che il ricercatore influenzi l’intervistato, lasciandogli il tempo necessario per riflettere e consultare documenti utili per le proprie valutazioni.
Gli ospiti al webinar di presentazione
Il webinar è stata un’occasione per presentare non solo l’iniziativa in sé, ma anche i membri del board scientifico che la hanno resa possibile.
Per garantire il massimo della rappresentatività a tutti i target di riferimento, i componenti del board provengono da settori diversi ed eterogenei. Hanno partecipato al live streaming di presentazione:
- Pierluigi Bartoletti, Vicepresidente Vicario di FIMMG e componente del Comitato Scientifico di Fondazione Cannavò
- Carolina Carosio, Presidentessa di Fenagifar;
- Arturo Cavaliere, Presidente SIFO;
- Luigi D’Ambrosio Lettieri, Presidente Fondazione Cannavò;
- Venanzio Gizzi, Presidente ASSOFARM;
- Erika Mallarini, Professore associato presso SDA Bocconi School of Management e coordinatrice OCPS;
- Anna Lisa Mandorino, Segretaria Generale di Cittadinanza Attiva;
- Marcella Marletta, Coordinatore Comitato Scientifico Fondazione Cannavò;
- Alfredo Procaccini, Vicepresidente Federfarma;
- Giovanni Zorgno, Coordinatore del Comitato Scientifico di FOFI Provider.
Rivedi la diretta:
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