Il valore dell’aderenza terapeutica: tra scenario attuale e futuro

Si è svolto lo scorso mercoledì 10 aprile l’evento di presentazione della pubblicazione “Il valore, attuale e prospettico, dell’aderenza alla terapia. Scenario e proposte di raccomandazioni”.  Il documento promosso da Edra Spa, con il supporto non condizionante del Gruppo Servier in Italia, è frutto del lavoro di un board di esperti eterogenei e autorevoli.

L’importanza dell’aderenza terapeutica

Le malattie non trasmissibili, che includono patologie cardiovascolari e respiratorie, diabete e cancro, sono frequentemente gravate dal problema della non aderenza alla terapia. Tanto che, negli ultimi decenni, hanno superato quelle trasmissibili come principale causa di decesso a livello mondiale.

Stili di vita e trattamenti farmacologici possono ridurne la morbilità e la mortalità, ma la loro efficacia è limitata nei casi di scarsa aderenza alla terapia e di interruzione precoce.

La scarsa aderenza alle cure, che non raggiunge più del 50% nei pazienti affetti da ipertensione e dislipidemie, rappresenta oggi la principale causa di non efficacia delle relative terapie farmacologiche. Essa è associata anche ad un aumento degli interventi di assistenza sanitaria dovuti al peggioramento della malattia e mortalità, con il conseguente incremento dei costi per il Sistema Sanitario e per la Società.

Un documento per esaltare il valore della terapia

Per analizzare quindi l’attuale quadro prospettico dell’aderenza terapeutica e capire quali le possibili strategie da attuare per migliorarla in futuro, nasce il documento “Il valore, attuale e prospettico, dell’aderenza alla terapia. Scenario e proposte di raccomandazioni”, promosso da Edra Spa, con il supporto non condizionante di Servier Italia.

Il primo obiettivo del documento è stato di analizzare le principali esperienze e iniziative condotte nel nostro Paese nell’ambito dell’aderenza terapeutica. In quest’ottica sono poi illustrate le  possibili nuove strategie da implementare in ambito clinico, socio-economico e organizzativo.

Altro focus del documento è stato fornire raccomandazioni condivise finalizzate al miglioramento e alla misurazione dei livelli di aderenza terapeutica nelle malattie croniche. Questo anche grazie alla semplificazione del regime terapeutico tramite l’impiego di trattamenti assunti in combinazione singola e l’inserimento di un indicatore di misurazione all’interno del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) dei Livelli Essenziali di Assistenza.

Il documento prende spunto anche da un recente policy report presentato al parlamento Europeo, realizzato da una coalizione di Società Scientifiche, Associazioni pazienti e Aziende e dalle principali Linee Guida di riferimento.

L’evento di lancio: un confronto tra esperti

Il documento è stato ufficialmente presentato lo scorso 10 aprile nella splendida cornice di Palazzo Ferrajoli a Roma e trasmesso in diretta streaming sui canali social di Edra.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti numerosi esperti clinici, farmaco-economici e di sanità pubblica, nonché dei rappresentanti della politica. Hanno partecipato all’evento, moderato dal CEO Edra Ludovico Baldessin:

  • Ylenia Zambito, 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), Senato della Repubblica;
  • Claudio Borghi, Ordinario di Medicina interna Alma Mater e Direttore Medicina Interna Cardiovascolare e Centro di eccellenza Europeo per la Ipertensione Arteriosa dell’IRCCS Bologna – Policlinico di Sant’Orsola;
  • Giuseppe Cirino, Presidente SIF;
  • Giovambattista Desideri, Professore Ordinario di Medicina Interna – Geriatria Dipartimento di Scienze Cliniche Internistiche, Anestesiologiche e Cardiovascolari, Sapienza Università di Roma;
  • Pasquale Perrone Filardi, Presidente SIC;
  • Graziano Onder, Research Director European Geriatric Medicine Society, Consulente scientifico Italia Longeva;
  • Anna Lisa Mandorino, Segretaria Generale Cittadinanzattiva;
  • Giuseppe Marano, Primo ricercatore del reparto di Farmacoepidemiologia e Farmacosorveglianza, Centro Nazionale Ricerca e Valutazione, Preclinica e Clinica dei Farmaci, ISS;
  • Sara Mucherino, CIRFF, Università degli studi di Napoli Federico II;
  • Paolo Sciattella, EEHTA-CEIS, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”;
  • Tonino Aceti, Presidente SaluteEquità;
  • Claudio Cricelli, Presidente Emerito e Vicario SIMG;
  • Dario Manfellotto, Presidente Fondazione FADOI;
  • Andrea Mandelli, Presidente FOFI;
  • Marco Marchetti, Dirigente UOS HTA, Agenas

Highlights dall’evento

In rappresentanza della politica è intervenuta Ylenia Zambito, 10ª Commissione permanente del Senato, che ha parlato degli obiettivi da porsi per affrontare il problema dell’aderenza terapeutica: “E’ necessario che l’approccio sia quello sistemico. Dobbiamo mettere tutti i soggetti in campo e affrontare il problema della scarsa aderenza con il metodo scientifico, individuando gli obiettivi finali e riunendo tutti i soggetti in grado di raggiungere questi obiettivi e fare sistema. Verificando, di volta in volta, come sta andando e se l’approccio scelto sta funzionando”.

Tonino Aceti, Presidente SaluteEquità, ha invece sottolineato il collegamento tra aderenza terapeutica e sostenibilità della spesa sanitaria. Per questo ha affermato: “Incrementare il livello di aderenza alle terapie e ai percorsi diagnostico terapeutici-assistenziali vuol dire garantire un più alto livello di salute pubblica e un SSN più accessibile, equo e sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo bisogna accelerare nell’innovazione dei modelli organizzativi e professionali del SSN, ma anche nella diffusione e nell’implementazione di servizi di sanità digitale”.

L’impatto economico della mancata aderenza terapeutica è stato al centro anche dell’intervento di Paolo Sciattella, EEHTA-CEIS, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”: “Il peggioramento degli esiti clinici, inoltre, si ripercuote sul Sistema Sociale, generando un incremento della spesa relativa alle prestazioni assistenziali e previdenziali dell’INPS e dei costi indiretti derivanti dalla perdita di produttività del paziente e del caregiver”.

Spetta a Dario Manfellotto, Presidente della Fondazione FADOI, l’incarico di dare evidenza alla prospettiva clinica. “Oggi si preferisce il termine “aderenza” piuttosto che quello tradizionale di “compliance” che sembra assumere una sorta di connotazione negativa e di colpevolizzazione del paziente. Le modalità per migliorare l’aderenza al trattamento sono: la comprensione dell’impatto clinico della non aderenza; l’identificazione dei fattori di rischio per la non aderenza; infine, la messa a punto di interventi che agevolino l’aderenza”.