Non male! Soffrire non è necessario: presentata la campagna

Fascicolo Non Male!

Si è svolto lo scorso 5 dicembre  l’evento Non male! Soffrire non è necessario” presso la sede del Centro Studi Americani a Roma, durante il quale è stata presentata l’omonima campagna.

Non male! Obiettivi e struttura della campagna

Il dolore rappresenta una tra le manifestazioni più ricorrenti di malattia e tende a minare in maniera significativa la qualità della vita. Una problematica che ha spesso un grande impatto anche nella sfera familiare, sociale ed economica degli individui che ne soffrono.

L’iniziativa, organizzata da Edra, con il supporto non condizionato di Molteni e Shionogi, ha preso il via in primavera con la realizzazione di contenuti informativi e di sensibilizzazione rivolti ai cittadini, tra cui una piattaforma web, le pagine social dedicate e il fascicolo “Non male! Indicazioni pratiche per conoscere e gestire il dolore cronico”.

Il documento nasce in seguito dell’analisi dei risultati di una survey condotta su 1.688 persone che soffrono di dolore o che assistono chi ne soffre. Per la sua realizzazione sono stati coinvolti alcuni dei principali stakeholder in ambito scientifico e diverse società scientifiche: FADOI, SIGG, SIOT e Fondazione ISAL – Ricerca sul dolore.

Durante l’evento è emersa la necessità di fornire informazioni chiare e semplici al paziente, offrendo supporto su come affrontare il dolore, dove cercare aiuto e chi contattare. Infatti ancora oggi in Italia il paziente incontra delle difficoltà nella gestione del dolore e delle barriere nell’accesso alle cure. Le principali criticità riguardano:

  • la mancanza di informazioni (come la scarsa conoscenza del medico a cui rivolgersi, delle strutture di riferimento e della rete territoriale)
  • la difficoltà di accesso alle cure (lunghi tempi di attesa, scarsa programmazione delle visite e assenza di una presa in carico multidisciplinare)
  • necessità di avere maggiori informazioni sulla gestione terapeutica della malattia, sugli stili di vita appropriati, oltre che informazioni pratiche sui diritti del cittadino

Il punto di vista degli esperti

“Non Male! Soffrire non è necessario” nasce per portare all’attenzione delle istituzioni, dei decisori politici e dei direttori sanitari, un tema di grande interesse per il pubblico. L’evento è stato caratterizzato da un proficuo confronto tra un panel multidisciplinare di specialisti che quotidianamente supportano i pazienti affetti da dolore cronico. 

Nella prima fase dell’evento si è parlato del dolore oncologico. A questo proposito è intervenuto Arturo Cuomo, Direttore Struttura Complessa Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica, IRCCS Fondazione Pascale di Napoli. L’esperto ha ricordato le numerose tecniche attualmente esistenti per combattere il dolore oncologico e ha affermato: “Il concetto chiave da tenere presente è quello della terapia personalizzata, che significa individuare nel paziente, in quel preciso momento del suo percorso di cura, il farmaco e la tecnica più adatti per alleviare il dolore. Sappiamo di disporre di farmaci molto potenti e non dobbiamo esitare nel loro utilizzo quando l’indicazione è per il dolore severo. Va notato che, con questa indicazione, tali farmaci non presentano effetti collaterali. Tuttavia, sono anche disponibili tecniche mininvasive o infiltrative che, associate ai farmaci, contribuiscono al miglioramento della qualità di vita e ad una migliore cura del tumore.”

Anche Silvia Natoli, Professore Associato di Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore, Università di Roma Tor Vergata e IRCCS Maugeri di Pavia ha parlato di questo ambito: “Il dolore cronico è di difficile trattamento, poiché spesso associato a una significativa distress emozionale e a una disabilità funzionale. Nel trattamento personalizzato del paziente con dolore non oncologico si adotta sempre più un approccio multimodale, utilizzando strategie terapeutiche e criteri di multidisciplinarietà. È quindi essenziale considerare la patologia sottostante, la disabilità sociale-psicologica e la riabilitazione del paziente, garantendo tutti gli aspetti necessari nel trattamento del dolore”.

Renato Fanelli, MMG, ASL Roma 1, Esperto in Cure Palliative e Oncologo, ha evidenziato invece l’importanza del medico di medicina generale affermando: “La prima competenza di un medico di medicina generale è quella di accogliere il paziente e ascoltarlo, dedicargli il tempo necessario per capire quale sia il suo dolore e quindi partire da lì per una presa in carico globale. L’MMG  diventa una figura chiave per la presa in carico del paziente, fungendo da punto di unione tra il paziente e gli specialisti. Non sempre il medico di medicina generale può disporre di tutte le informazioni necessarie per curare il dolore del paziente, per cui l’interdisciplinarietà tra le diverse figure specialistiche è assolutamente importante”.

In seguito, sono poi state analizzate le varie forme di dolore e il loro trattamento. In questo senso è emersa l’importanza della tutela psicologica del paziente, come ha spiegato Lara Bellardita: “La gestione del dolore è importante perché include elementi che non fanno parte solo dell’aspetto biologico e medico, ma devono essere integrati anche negli aspetti formativi del personale sanitario. I collegamenti tra dolore e psiche sono molteplici. Il dolore cronico ha un impatto sulla salute mentale dei pazienti e di chi li circonda. In questo contesto, è fondamentale che all’interno di un gruppo multidisciplinare sia presente una figura in grado di rispondere a questi bisogni, offrendo un supporto specifico e professionale per affrontare l’impatto del dolore cronico sulla salute mentale e promuovere il benessere psicologico”.

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