Planetary Health Festival: si chiude con successo la prima edizione

Si è conclusa sabato 5 ottobre con successo la prima edizione del Planetary Health Festival! La tre giorni di eventi e approfondimenti ha rappresentato un’importante piattaforma di dialogo e scambio sul tema dell’interdipendenza tra la salute umana, ambientale e animale.

I numeri del primo Planetary Health Festival

Il Festival, che ha animato la città di Verona lo scorso 3, 4 e 5 ottobre, è stato organizzato da Healtival (società del gruppo Edra LSWR) con il patrocinio del Comune di Verona e della Rete nazionale Citta Sane-OMS e con il patrocinio di numerosi enti istituzionali ed di numerose aziende.

Nel corso della tre giorni esperti internazionali del mondo scientifico e istituzionale si sono confrontati su una varietà di temi chiave. Attraverso i loro interventi hanno offerto un’analisi approfondita dello stato attuale e delle sfide future legate alla salute globale.

Grazie a tavole rotonde, conferenze e workshop interattivi, i partecipanti hanno esplorato strategie innovative e azioni concrete per affrontare le crescenti emergenze climatiche e sanitarie, promuovendo un futuro più sostenibile.

Insomma: un’iniziativa diffusa in più luoghi della città che ha registrato una grande partecipazione di pubblico!

Il Planetary Health Festival ha riscosso un’ottima risposta di pubblico, con 4500 partecipanti nelle sessioni convegnistiche e 40.000 utenti collegati in streaming, tra professionisti del settore, studenti e cittadini. Nei 64 eventi si sono alternate le voci di 296 relatori, tra esperti e rappresentanti delle istituzioni, a testimonianza di un crescente interesse verso un approccio integrato alla salute planetaria.

Il successo del Festival

Il grande successo dell’evento si deve a diversi fattori:

  • Coinvolgimento della comunità. Grazie a momenti di interazione con il pubblico e laboratori tematici, il festival ha creato un forte senso di partecipazione, coinvolgendo i cittadini di Verona e non solo, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare sulle problematiche legate alla salute globale. Durante la giornata del venerdì centinaia di ragazzi hanno circondato il monumento emblema di Verona, l’Arena, in un abbraccio simbolico all’ambiente.

 

  • Dialogo interdisciplinare. Il festival ha saputo riunire esperti provenienti da diversi ambiti, dalla medicina all’ecologia, fino alla politica e all’educazione. Affrontando temi che vanno dalle microplastiche alla salute del cervello, dall’evoluzione della medicina alla salute planetaria.
  • Collaborazione internazionale. La partecipazione di speaker di rilevanza internazionale ha permesso un confronto diretto sulle best practices e le esperienze già in atto a livello globale, creando una rete di conoscenze utili a pianificare nuove azioni congiunte.
  • Impegno delle istituzioni. Il sostegno del Comune di Verona e di altre realtà istituzionali ha giocato un ruolo chiave nel successo dell’evento, dimostrando l’impegno delle istituzioni in quest’ambito. Il Ministro Schillaci, intervenuto durante la sessione inaugurale del giovedì, si è rivolto a oltre 300 studenti presenti in sala. È intervenuto in chiusura il Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, ribadendo l’importanza di garantire una sanità efficace e sostenibile.

Verso un futuro sostenibile

Il Planetary Health Festival ha posto le basi per la costruzione di un dialogo duraturo e di nuove collaborazioni tra scienza, politica e società civile. L’auspicio è che da questo primo importante appuntamento nascano azioni concrete in grado di garantire un futuro sostenibile e una salute equa per tutti. Ecco quanto auspicano alcuni degli eccellenti relatori intervenuti al Festival.

Walter Ricciardi, docente di Igiene e Medicina Preventiva presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma e Presidente del Comitato Scientifico del Festival, ha commentato: “Non ci dobbiamo rassegnare, anche se viviamo in un mondo in tempesta. Il Festival ha rappresentato un momento cruciale per riflettere sull’interconnessione tra la salute dell’uomo, dell’ambiente e degli animali. La partecipazione e l’interesse dimostrati in questi giorni ci confermano quanto sia necessario un cambio di paradigma, dove la salute venga vista come un sistema globale e integrato. Solo affrontando le sfide sanitarie in un’ottica planetaria, possiamo davvero fare la differenza e garantire un futuro più sano e sostenibile per tutti. Questo festival ha dimostrato che unendo le forze scientifiche, istituzionali e civiche possiamo compiere passi concreti nella giusta direzione”.

Ludovico Baldessin, Amministratore delegato della società Edra S.p.A, ha dichiarato invece: “Il successo del Festival è il risultato di un grande lavoro di squadra e della passione di chi crede fermamente nell’importanza di sensibilizzare su temi così fondamentali. Il nostro obiettivo era creare uno spazio di dialogo aperto e costruttivo, dove competenze scientifiche e ambientali potessero incontrarsi per sviluppare soluzioni concrete e sostenibili. La risposta entusiasta del pubblico e il coinvolgimento degli esperti ci confermano che questa è la strada giusta. Ringraziamo tutti i partner, i partecipanti e il pubblico per aver contribuito alla straordinaria riuscita di questo evento e per aver condiviso con noi l’impegno verso un pianeta più sano”.

Annamaria Molino, oncologa, consigliera comunale referente veronese della Rete Città Sane, presente nel comitato scientifico che ha supportato l’organizzazione del Festival commenta: “Siamo molto contenti dello svolgimento del Festival, che ci ha visti protagonisti come Comitato scientifico. È stato veramente un lavoro di squadra, arricchito dal contributo delle eccellenze presenti a Verona: istituzioni, realtà locali, associazioni.”

Sicuramente un evento che può avere una continuità” conclude il sindaco Damiano Tommasi . “L’obiettivo è quello di invitare personalità di caratura nazionale e internazionale che ci possano dare oltre alle riflessioni, anche proposte di azioni concrete. Ci ha fatto molto piacere coinvolgere diverse aree della città attraverso un modello di festival diffuso. La politica deve motivare le persone alla partecipazione e alla vita della città. Direi che una città è sicura e si cura se i suoi cittadini e cittadine si attivano, se prendono parte”.