In occasione del Mix Festival a Milano è stata lanciata la campagna VHIVIAN, un’iniziativa nata per rispondere agli unmeet needs delle persone che convivono con HIV.
HIV: lo scenario della patologia
Sono passati più di 40 anni dall’identificazione del virus dell’immunodeficienza umana (HIV), ma l’HIV rimane un problema di salute pubblica.
Nel 2022, le nuove diagnosi di infezione da HIV sono state 1888, pari a 3,2 nuovi casi per 100.000 residenti. Un’incidenza che pone l’Italia al di sotto della media osservata tra i Paesi dell’Europa occidentale e dell’Unione Europea (5,1 nuove diagnosi per 100.000 residenti).
Inoltre, nel 2022 sono stati diagnosticati 403 nuovi casi di AIDS. A livello globale nel 2023, circa 630.000 persone sono decedute per malattie AIDS-correlate, rispetto ai 2,1 milioni di persone nel 2004.
Nelle principali linee guida di gestione della patologia, gli inibitori dell’integrasi di seconda generazione rappresentano la classe farmacologica maggiormente raccomandata. Essi sono infatti presenti nelle co-formulazioni di farmaci antiretrovirali al fine di facilitare l’adesione del paziente alle cure.
Tuttavia, in Italia, solo il 58,2% delle persone con HIV sono in trattamento con un inibitore dell’integrasi di seconda generazione in una formulazione tale da permettere l’assunzione una volta al giorno, e solo il 51% dei pazienti si dichiara soddisfatto dell’attuale regime terapeutico. Il 38% vorrebbe essere maggiormente informato dal proprio medico sui nuovi farmaci disponibili; il 30% desidererebbe un dialogo più approfondito con il proprio medico curante.
La campagna di awareness VHIVIAN
Per rispondere ai bisogni non ancora soddisfatti delle persone che vivono con HIV e per dedicare più tempo al dialogo medico-paziente nasce VHIVIAN. Una campagna di comunicazione promossa da ViiV Healthcare, con la collaborazione di Edra S.p.A.
Il progetto ha preso il via lo scorso 27 settembre a Milano durante la giornata di apertura della 38esima edizione del MiX Festival Internazionale. Sempre nell’ambito del Festival è stato organizzato anche un workshop interattivo in collaborazione con Le Georgiche.
VHIVIAN, la protagonista della campagna, è una Aglaonema Pink: una pianta non facile da trattare, ma nemmeno troppo difficile come invece è diffuso pensare.
Le Aglaoneme necessitano di attenzioni appropriate e specifiche, così come deve avvenire nel consulto tra lo specialista e la singola persona con HIV. VHIVIAN vuole ricordare che le persone che vivono con HIV, nonostante le sfide associate alla convivenza con il virus, possono avere lunga aspettativa di vita. Ma vuole anche sottolineare la possibilità di migliorare la propria qualità di vita grazie a un approccio “paziente-centrico” e personalizzato.
In generale fulcro della campagna VHIVIAN saranno i contenuti relativi alla Conversazione con il clinico. Le persone con HIV avranno a disposizione degli spunti per intraprendere un dialogo più efficace con il proprio medico e per iniziare un percorso di gestione della terapia più personalizzata. La campagna potrà contare anche su una serie di contenuti informativi come video, articoli, infografiche, banner, post, poster e opuscoli all’interno degli studi medici.
La conferenza stampa: highlights dai protagonisti
Nel corso della conferenza di lancio sono intervenuti numerosi esperti per illustrare il fenomeno e trasferire ai presenti contenuti e obiettivi della campagna VHIVIAN.
In merito alla necessità di disegnare un percorso personalizzato non solo per migliorare l’aderenza terapeutica, ma per gestire al meglio le necessità della singola persona, è intervenuto anche Andrea Gori, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive presso la ASST Fatebenefratelli Ospedale L. Sacco di Milano, che ha dichiarato: “Grazie alla più ampia disponibilità di farmaci antiretrovirali e opzioni terapeutiche altamente efficaci, oggi in Italia l’HIV può essere considerata una malattia cronica. Nel trattamento delle cronicità, il colloquio medico-paziente risulta centrale nella definizione della cura tramite l’ascolto e la comprensione dei bisogni. Nelle visite di controllo e in particolare nella gestione della salute a lungo termine questo aspetto deve essere un punto cruciale dell’alleanza tra medico e paziente”.
Sempre su questo tema è intervenuta Antonella Castagna, primaria dell’Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e Direttrice della scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “Ogni visita con il paziente rappresenta l’occasione per definire se il regime terapeutico che la persona con HIV sta assumendo è adeguato. Così la maggior parte delle persone con HIV, proprio grazie all’ampia gamma di opzioni terapeutiche disponibili, possono assieme al medico riflettere su ciò che è più adatto per loro”.
In conclusione dell’evento è intervenuto anche Vincenzo Palermo, Vice-Presidente e General Manager, Hub Italia e Paesi Bassi di ViiV Healthcare. Palermo ha così dichiarato: “Con il lancio di questa nuova iniziativa tentiamo auspicabilmente di nutrire il colloquio medico-paziente di più tempo, ponendo l’accento sull’importanza di un dialogo aperto, empatico e basato sulla condivisione continuativa delle esperienze e dei bisogno del paziente. Un progetto per far sì che l’innovazione possa essere goduta appieno dalle persone con HIV, ingrediente imprescindibile del loro benessere a lungo termine”.