Si è svolto lo scorso 27 marzo, al Centro Studi Americani di Roma, un confronto tra istituzioni ed esperti per promuovere una cultura della salute mentale. L’evento “Malattie mentali gravi. Promuovere cultura per rafforzare la rete di supporto alla persona”, è promosso da Edra Spa con il contributo non condizionante di Teva.
Malattie Mentali Gravi: i temi dell’evento
La paranoia, il disturbo bipolare e la schizofrenia sono malattie mentali complesse. Sono infatti capaci di compromettere profondamente la percezione della realtà e le funzioni cognitive ed emotive.
Queste sono spesso originate da una combinazione di fattori genetici e neurochimici, con il coinvolgimento di neurotrasmettitori come dopamina, serotonina e glutammato. Esse possono essere aggravate da condizioni mediche pregresse o dall’uso di sostanze psicoattive.
Questi temi sono stati al centro dell’evento “Malattie mentali gravi. Promuovere cultura per rafforzare la rete di supporto alla persona”, promosso da Edra Spa con il contributo non condizionante di Teva.
L’iniziativa, tenutasi presso il Centro Studi Americani di Roma il 27 marzo scorso, ha riunito istituzioni, accademici, esperti e associazioni per delineare nuove strategie di intervento e sensibilizzazione.
Al centro del dibattito l’idea che affrontare le malattie mentali gravi non significhi solo migliorare i trattamenti, ma soprattutto creare una rete di supporto efficace e inclusiva, che metta al centro la persona e le sue esigenze.
Il convegno ha coinvolto un ricco panel di esperti composto da:
- Francesco Baglioni, Direttore Generale Fondazione Progetto Itaca ETS
- Emi Bondi, Presidente Società Italiana di Psichiatria
- Monica Calamandrei, Direttrice Centro di riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale, Direttrice (ad interim) del Dipartimento di Neuroscienze dell’ISS
- Umberto Comberiati, Amministratore delegato Teva
- Giuseppe Gambale, Dirigente Medico Dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenze sanitarie, Ministero della Salute
- Daniela Mondatore, Direttrice Scuola civica di alta formazione. Diritti e partecipazione Cittadinanzattiva
- Raffaele Popolo, Direttore UOC Salute Mentale ASL Roma 1
- Giorgio Racagni, Past President Società Italiana di Farmacologia
- Fabrizio Starace, Presidente Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica
Ha moderato il dibattito, Ludovico Baldessin, CEO Edra
Il punto di vista degli esperti
Tra le numerose tematiche affrontate, è emersa la necessità di una diagnosi precoce e accurata, supportata da esami specifici e diagnostica per immagini. A questo proposito Giuseppe Gambale ha evidenziato come: “dobbiamo entrare nell’ottica che, come istituzioni sanitarie, affrontare questa tematica richiede una “comunità di servizi”, siano essi sociosanitari o articolati su più livelli. Da soli, come SSN, non riusciamo a rispondere adeguatamente a questo bisogno di salute”.
Giorgio Racagni ha poi parlato di innovazioni terapeutiche affermando: “Nel campo del sistema nervoso centrale, esistono terapie genetiche per l’Alzheimer, le malattie neurodegenerative e l’emicrania. Tuttavia, se ci spostiamo nel
campo della psichiatria, non esistono ancora farmaci di questo tipo. Per questo, dobbiamo guardare al futuro, prevedendo lo sviluppo di nuove molecole, su cui stiamo già lavorando”.
Dello stesso avviso anche Gemma Calamendrei che ha sottolineato come: “Abbiamo bisogno, attraverso i dati raccolti dalla ricerca, di una visione più ampia e integrata, da cui emerga come esista un continuum tra diverse patologie mentali”.
Altro tema sotto i riflettori quello della stigmatizzazione: uno degli ostacoli principali all’accesso alle cure e al reinserimento sociale. Emi Bondi ha espresso quindi un auspicio affermando: “Il ruolo della medicina di base è fondamentale. Speriamo che le Case di Comunità possano finalmente favorire una maggiore sinergia tra i servizi, perché, purtroppo, anche i medici di medicina generale talvolta risentono dello stigma legato alle malattie mentali”.
L’incontro ha messo in luce anche le difficoltà nell’accesso ai servizi di salute mentale. Rispetto alla problematica, Fabrizio Starace ha spiegato: “Ci sono diversi ostacoli che limitano l’accessibilità. Alcuni pazienti vengono seguiti, più o meno adeguatamente, nella sanità privata, altri ricevono cure in ambito informale; mentre molti subiscono una sorta di istituzionalizzazione domiciliare, soprattutto nei piccoli centri. La nostra priorità deve essere colmare questo divario e garantire un sistema di assistenza più inclusivo ed efficace.”
In conclusione dell’evento è intervenuto anche Umberto Comberiati, Amministratore Delegato di Teva Italia, che ha illustrato l’impegno dell’azienda nell’ambito delle neuroscienze. Un impegno attivo sia nello sviluppo di nuovi trattamenti per le malattie mentali gravi, che nel sensibilizzare l’opinione pubblica e ridurre lo stigma che le circonda.
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