La tavola rotonda dedicata al Piano Oncologico Nazionale

Piano Oncologico Nazionale

Lunedì 17 luglio si è svolto l’evento “Dall’approvazione all’attuazione del Piano Oncologico Nazionale” organizzato dal Health&Science Bridge del Centro Studi Americani in media partnership di Edra. Durante l’incontro si è discusso sulle sfide e sulle azioni da intraprendere in riferimento all’approvazione del nuovo Piano Oncologico Nazionale, approvato lo scorso 26 gennaio 2023.

La diretta streaming dell’evento è stata trasmessa sui canali Edra.

I temi al centro dell’evento

Negli ultimi anni si è registrato un incremento della partecipazione di associazioni pazienti e società scientifiche ai processi decisionali nel settore sanitario. Affinché tale coinvolgimento sia effettivo, sono indispensabili normative che li coinvolgano maggiormente.

La discussione è partita dall’analisi dell’approvazione del nuovo Piano Oncologico Nazionale. Al centro del dibattito azioni che devono essere adottate per ottenere un piano capace di integrare l’innovazione e l’efficienza previste con le adeguate modalità di riparto dei fondi stanziati, anche tramite l’adozione di decreto.

Il Piano Oncologico Nazionale ha l’obiettivo di definire un approccio globale alla patologia, con una forte integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico. Il Piano è stato elaborato perseguendo le finalità del Piano europeo di lotta contro il cancro del 2021 “Europe’s Beating Cancer Pian”.

Highlights dai protagonisti

La tavola rotonda ha coinvolto numerosi rappresentanti delle associazioni pazienti e di categoria, ma anche specialisti, esperti di sanità e ovviamente rappresentanti della politica e delle istituzioni.

In apertura dei lavori Beatrice Lorenzin, Coordinatrice Health&Science Bridge e moderatrice del dibattito, ha ricordato: “Il cancro rappresenta, insieme al clima e alla transizione energetica, una delle grandi sfide di sviluppo dell’Europa. Quindi è necessario investire per migliorare l’attuale situazione, tendendo soprattutto conto del fatto che si tratterà di una patologia che si stima andrà a colpire una persona su tre nell’arco della vita.”

Ha proseguito i lavori Walter Ricciardi, Presidente Mission Board for Cancer, Commissione Europea, affermando che: “Sono stato critico nei confronti del Piano Oncologico italiano perché ritengo che non rispecchi le caratteristiche di un piano ben strutturato. Mentre l’Europa è in prima linea innanzi alle sfide, l’Italia occupa una posizione di secondo piano, nonostante sia un paese con scienziati, strutture e capacità all’altezza della situazione. Tuttavia, c’è ancora speranza e possibilità di recuperare il terreno perduto”.

È poi intervenuto Francesco Perrone, Presidente AIOM, sottolineando: Per quanto riguarda la materia della privacy essa crea non pochi problemi: riguardo all’epidemiologia, i registri dei tumori hanno svolto un ruolo importante nella pianificazione delle azioni oncologiche. Ci troviamo di fronte a limiti e restrizioni imposti che molte difficoltà nel superarli a causa di lunghe e complesse procedure di integrazione con il garante della privacy”.

Carmine Pinto, Presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Groups (FICOG), ha invece parlato delle mancanze del Piano. Affermando in particolare: “Venendo ai punti che non sono affrontati, segnalerei per primo la gestione delle reti oncologiche. Questo è un goal importante perché dobbiamo avere delle reti che possono funzionare almeno nella metà delle regioni. Non è tanto una questione di modelli, di che tipo di rete realizzare, ma almeno metà del paese non ha un’idea strutturata di reti oncologiche. Nonostante abbiamo esempi molto positivi come quello della regione Campania”.

Americo CicchettiAmerico Cicchetti, Direttore  ALTEMS, si è espresso più positivamente rispetto al documento. Tuttavia ha ricordato: “Nel piano manca una corrispondenza tra obiettivi e azioni da mettere in atto, nonché un loro coordinamento. Il problema alla base di ciò è che chi si è occupato della sua redazione, il Ministero della Salute, non è chi poi è chiamato a dare attuazione agli obiettivi in esso riportati, ovvero le Regioni. Per ottenere una reale efficacia e una piena attuazione del Piano, è necessario un alto livello di coordinamento istituzionale a livello nazionale”.

Per la quanto riguarda la politica, Maria Domenica Castellone, VicePresidente del Senato, che evidenzia una delle priorità da mettere in atto dal nuovo Piano Oncologico Nazionale. La Senatrice ha spiegato che: “La rete di prossimità in ambito oncologico è fondamentale. Se l’ottica della medicina del futuro è quella di migliorare la vita delle persone e in particolare di quelle affette da malattie oncologiche che ormai convivono con queste patologie come con disturbi cronici, noi dobbiamo fare in modo che questa rete di prossimità, prevista tra l’altro dai fondi del PNRR, venga attuata”.

Molto positiva anche Vanessa Cattoi, Capogruppo Camera Intergruppo Insieme per un impegno contro il cancro, che ha ricordato: “Il Piano Oncologico Nazionale è un obiettivo ambizioso, tuttavia, ponendo il paziente al centro e con la massima collaborazione di tutte le forze coinvolte, possiamo sostenere questa importante battaglia”.

Infine Elena Bonetti, Membro Commissione Affari Sociali Camera, è intervenuta affermando che: Abbiamo la necessità di adottare un nuovo approccio metodologico nell’ambito delle politiche pubbliche, soprattutto per quanto riguarda il settore della sanità. È importante comprendere che il processo di ricerca e innovazione tecnologica deve essere collegato all’implementazione pratica delle soluzioni, affinché i benefici raggiungano effettivamente la comunità.”