Si è svolto giovedì 23 febbraio, l’evento “C’è carenza di farmaci in Europa? Strategia per il fabbisogno delle materie prime”, organizzato dal Centro Studi Americani con la media partnership di Edra, in cui autorevoli ospiti rappresentanti dell’industria farmaceutica, delle associazioni di categoria e della politica si sono confrontati sul tema della carenza dei farmaci e di possibili strategie utili a supportare lo sviluppo del settore farmaceutico.
L’intervento di Marcello Gemmato sulla carenza di farmaci
Sul problema delle carenze, i numeri allarmanti ripresi dall’elenco disponibile sul sito di AIFA sono stati ridimensionati. Infatti, tra i farmaci mancanti con AIC scaduto, medicinali che non si usano più e altri alla cui carenza si è ovviato con importazioni o tramite l’uso di equivalenti o galenici, si è scoperto che solo una trentina di farmaci sono effettivamente carenti in questo momento.
Il Sottosegretario ha invece voluto evidenziare il problema della mancanza di una governance strategica per raggiungere un’indipendenza nazionale. A questo proposito, Gemmato ha affermato: “Una nazione come l’Italia dovrebbe dotarsi di una strategia riferita, oltre che ai principi attivi, anche agli eccipienti”. Obiettivo di questa strategia è rendere il paese indipendenti in tutta la filiera del farmaco.
Il confronto tra i rappresentati di industria e associazioni pharma
Dopo l’intervento del Sottosegretario si è aperto il dibattito tra i vari ospiti presenti, moderato dall’Ad di Edra, Ludovico Baldessin.
In prima battuta sono intervenuti infatti i rappresentanti di industria e associazioni del comparto farmaceutico. Il Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani ha voluto riportare un dato molto positivo: l’Italia ha fatto registrare 48,7 miliardi di euro di valore di produzione farmaceutica, con una crescita del 22%, trainata dell’export. Dati che rendono il paese il produttore di principi attivi per un quarto dell’Europa.
Tuttavia, secondo il Presidente Farmindustria, bisogna cambiare passo a livello di prezzo dei farmaci. Cattani spiega infatti che “l’Italia, è uno dei Paesi con valore rimborsato dei farmaci tra i più bassi. Una strada fallimentare. Mentre investimento e valorizzazione sostenibile devono trovare una logica, così come è opportuno che alcune spese sanitarie siano contabilizzate come investimento”.
Enrique Häuserman, Presidente di Egualia, invoca, invece, la revisione dei sistemi di gara. Questo per difendere la sostenibilità della produzione con i costi di energia e materie prime che sono aumentati, ed evitare la delocalizzazione.
“Le Regioni devono amministrare, mentre la strategia deve essere affidata al Parlamento”, questo invece il pensiero di Marco Cossolo, Presidente FederFarma, che puntato inoltre i riflettori sul tema della mancanza di programmazione strategica.
Roberto Tobia, past President PGEU, ha invece parlato dell’importanza di una strategia congiunta a livello europeo. A questo proposito afferma: “è necessario implementare un sistema di monitoraggio dei farmaci, che dia informazioni trasversali e integrate tra produzione, distribuzione e farmacie sul territorio”.
Infine, in rappresentanza della catena distributiva farmaceutica, è intervenuto Pierluigi Petrone, presidente Assoram. Nel suo intervento, Petrone ha osservato che “sarebbe opportuno che lo Stato garantisca a tutta la filiera i fondi realmente stabiliti e allocati alle varie attività”.
La visione e le proposte della politica
La seconda parte dell’incontro ha visto la partecipazione di diversi esponenti della politica, che hanno apprezzato la possibilità di un confronto diretto con gli stakeholder del settore.
Non è mancato l’impegno, sia di maggioranza che di opposizione, a portare all’attenzione dei decisori temi quali la razionalizzazione della spesa sanitaria, l’opportunità di avere una visione strategica nel lungo periodo, con un piano sistemico di riforma del settore, e di puntare a un piano di controllo che non debba essere coercitivo, ma che serva a migliorare il sistema.