Martedì 11 marzo, è stata presentata ufficialmente in Senato la campagna “Indipendente da te”, realizzata da Edra con il supporto non condizionate di Molteni Farmaceutici. La campagna di awareness mira a contrastare la dipendenza da oppiacei e abbattere lo stigma.
Dipendenza da sostanze psicoattive: la situazione attuale
L’uso di sostanze psicoattive è un grave problema di salute globale, con un mercato in continua espansione.
Solo nei paesi UE, nel 2021 circa 83,4 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni hanno fatto uso di sostanze psicoattive.
Anche in Italia, la dipendenza da queste sostanze è una delle principali sfide sociali e sanitarie. Essa ha infatti un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone e sulle risorse del SSN.
Per sviluppare percorsi di cura efficaci, è fondamentale considerare i pazienti sotto un profilo psicologico, valutando l’effetto delle sostanze sulla personalità e sul contesto sociale, culturale e familiare.
Allo stesso tempo, è essenziale sensibilizzare la popolazione sulla dipendenza come patologia cronica, recidivante, curabile e complessa. Questa attività di awareness permette anche di contrare lo stigma e promuovere una corretta informazione.
“Indipendente da te”, nasce la campagna di awareness
È alla luce di queste premesse che nasce “Indipendente da te”. La campagna di sensibilizzazione vuole prendere in analisi la natura della dipendenza come una malattia cronica con l’obiettivo di educare i cittadini, ridurre la discriminazione e facilitare l’accesso ai servizi di cura.
Si tratta di una campagna digital che prevede il rilascio di materiale informativo per sensibilizzare la cittadinanza, disponibile sul sito ufficiale e sui principali canali social (Instagram e Facebook).
Tra i contenuti disponibili, anche il fascicolo “Indicazioni pratiche per conoscere e gestire la dipendenza da oppiacei”. Elaborato da un board di esperti nazionali, con il patrocinio di numerose associazioni di settore e con il supporto alla realizzazione di Edra e il supporto non condizionante di Molteni Farmaceutici.
I protagonisti dell’evento
La Senatrice Elena Murelli ha aperto la discussione sottolineando l’importanza di una collaborazione tra il sistema pubblico e quello privato per garantire una presa in carico efficace dei pazienti con dipendenza da oppiacei.
In particolare la Senatrice ha spiegato: “Oggi abbiamo deciso di lanciare questa campagna per presentare l’evoluzione dei nostri servizi. In questo contesto, il nostro approccio al paziente deve essere completo, dalla gestione del disagio fino alla cura a 360 gradi del suo benessere. Come istituzione, è fondamentale essere al fianco del paziente, far emergere le problematiche legate alla formazione dei professionisti soprattutto intercettare i giovani tramite campagne social”.
Sarah Vecchio, Direttore S.C. Ser.D ASL Novara, ha invece evidenziato l’importanza del contributo dei Ser.D nella gestione delle dipendenze. “I Servizi per le Dipendenze sono fondamentali nel sistema sanitario, offrendo un approccio multidisciplinare che copre tutte le fasi del trattamento, dalla prevenzione alla riabilitazione. Per migliorare i percorsi di cura, è cruciale integrare i Servizi con la ricerca scientifica, garantire continuità terapeutica tra territorio e comunità, e sviluppare una formazione specialistica in Medicina delle Dipendenze”.
Augusto Consoli, Neuropsichiatra infantile e Presidente nazionale SITD Consumo e Dipendenza, ha sottolineato come l’uso di sostanze psicoattive sia un problema di salute globale in costante crescita, soprattutto tra i giovanissimi. “Oggi assistiamo a una normalizzazione del consumo, che rischia di nascondere quelli che sono i consumi problematici. Questo non ha però ridotto il rischio di stigma, che si manifesta non solo a livello sociale, ma anche a livello individuale; si tratta quasi di un auto-stigma che impedisce una piena consapevolezza del comportamento problematico. Questo ostacola la richiesta di aiuto, creando tempi di latenza che rendono più difficile il percorso di recupero”.
In merito alla cura e al sostegno necessario per i pazienti con dipendenza da oppiacei si è intervenuto invece Biagio Sciortino, Presidente Nazionale di Intercear e Rappresentante delle comunità terapeutiche. “Parlare oggi del consumo di oppiacei e del suo impatto nella società è estremamente devastante, sia dal punto di vista sociale che sociologico. È fondamentale, in questo contesto, evidenziare l’evoluzione nella presa in carico e nel percorso terapeutico. Non possiamo più concepire un servizio separato dal sistema pubblico e dai servizi come i SerT. Il lavoro sinergico ha giocato un ruolo cruciale nel contrastare il problema degli oppiacei e non solo”.
Riguardo alla complessità della dipendenza e alla necessità di un trattamento integrato si è infine espressa Roberta Balestra, Presidente Nazionale FeDerSerD. L’esperta ha spiegato: “Ogni persona è unica, con bisogni, risorse, potenzialità e tipi di dipendenza differenti. In base a queste specificità, iniziamo con una fase terapeutica mirata, per poi proseguire con il processo riabilitativo. L’aspetto fondamentale di questo approccio è la composizione di un’equipe multiprofessionale, poiché sono necessarie competenze specifiche sia sul piano sanitario che sociale.”