“Ipercolesterolemia e Malattie Cardiovascolari: Innovazione, ricerca e digitalizzazione nella gestione delle cronicità. La missione 6 del PNRR e la sua applicabilità in ambito cardio metabolico” è il titolo al centro dell’evento presentato al Centro Studi Americani di Roma, con l’organizzazione di Edra, lo scorso giovedì 15 settembre alla presenza di alcuni degli esperti più autorevoli di quest’ambito.
Ipercolesterolemia: tra innovazione e digitalizzazione sanitaria
Sebbene l’evento sia stato dedicato in generale a tutte le malattie cardiovascolari, grande attenzione è stata posta sul tema dell’ipercolesterolemia.
Nel trattamento di questa patologia giocano un ruolo molto importante per i pazienti lo stile di vita, l’alimentazione e il ricorso a diverse classi di farmaci. Fondamentale nella cura è inoltre l’attività di screening, decisiva per la diagnosi precoce.
Durante il dibattito si è poi parlato dell’impatto della pandemia sulla gestione delle malattie cardiovascolari.
Il Covid-19 ha infatti interrotto drasticamente le cure ambulatoriali e i percorsi diagnostico-terapeutici di molte patologie, tra cui quelle cardiovascolari. Passare ad una medicina di prossimità e riorganizzare l’assistenza territoriale sono imperativi dai quali il sistema non può più prescindere.
Il focus dell’incontro si è poi spostato sulla missione 6 del PNRR.
In relazione a tale missione si rende quindi necessario ragionare sul ruolo del SSN e delle regioni nelle attività di prevenzione, diagnostica e riabilitazione territoriale.
Andrà inoltre implementata tutta l’offerta di assistenza domiciliare. Per farlo bisognerà puntare su: tecnologie digitali; lavoro in equipe multidisciplinari e multi-professionali; organizzazioni capaci di uscire dalla delimitazione funzionale di una struttura fisica.
Alcuni highlights dell’evento
All’evento sono intervenuti numerosi relatori che, partendo dal loro background e dalla loro disciplina di specializzazione, si sono confrontati sul futuro nella gestione delle malattie cardiovascolari. Moderatrice del dibattito la giornalista, Anna Capasso.
Cristina Tamburini, Dirigente del Segretariato Generale del Ministero della Salute, ha esordito affermando che: “Quando si parla di patologie croniche è necessario orientare la gestione dei servizi verso modelli assistenziali che abbiano alla base i principi della sanità di iniziativa. Con questo termine intendiamo riferirci ad un modello di offerta che va incontro al paziente attraverso azioni di promozione della salute e di prevenzione”.
Francesco Saverio Mennini, Presidente SIHTA, ha sottolineato l’impatto economico che l’ipercolesterolemia ha sul SSN: “Le malattie cardiovascolari determinano un peso economico, per il SSN e per la società, molto elevato, pari a circa 21 Miliardi di euro. Di questi ben 16 Miliardi sono costi diretti sanitari (l’80% dovuto a ospedalizzazioni) e circa 5 Miliardi sono costi indiretti e sociali (1 Miliardo a carico del sistema previdenziale).
Antonietta Cavallo, Dirigente MEF, ha parlato in modo particolare della gestione dei pazienti cronici. La Dirigente ha spiegato: “La fase pandemica ha fatto emergere, aldilà di alcune eccellenze regionali, che abbiamo grandi mancanze organizzative. In questo senso il PNRR è un insieme di investimenti in grado di accompagnare le riforme con una cospicua disponibilità di investimenti”.
In tema di processi di valutazione delle terapie e strategie farmaceutiche, Pierluigi Russo, Direttore Ufficio Valutazioni Economiche e Ufficio Registri di Monitoraggio, ha affermato che: “Le decisioni in sanità sono spesso complesse e gravate da incertezza, per questo è fondamentale prenderle sulla base dei dati. La digitalizzazione dei processi, ad esempio, è diventata prioritaria. Questo non solo nella gestione di patologie croniche, come l’ipercolesterolemia e le malattie cardiovascolari, ma a anche in condizioni di emergenza come quella da Covid-19″.
Dall’incontro è anche emersa la necessità di un sistema sanitario sempre più digitalizzato ed integrato. Giorgio Casati, Direttore Generale ASL Roma 2, ha infatti concluso sostenendo come la digitalizzazione debba diffondersi tra tutte le aziende sanitarie. Afferma che: “Sul piano organizzativo il sistema sanitario ha dato una risposta esemplare ridisegnando l’intero sistema quando il Covid-19 ha imposto questa necessità. La digitalizzazione si pone al centro di questo nuovo modello rendendo possibile e necessaria la giusta interconnessione tra i molteplici elementi che costituiscono il sistema”.