Cura e prevenzione del Covid, l’orizzonte 2023 in un evento a Roma

Evento sugli orizzonti nella gestione del covid-19

“Cura e prevenzione del covid-19: orizzonte 2023” è l’evento phigital, organizzato dal Centro Studi Americani in media-partnership con Edra, dedicato alle future prospettive nella gestione dell’infezione da coronavirus.

Perché nasce “cura e prevenzione del Covid”

Nel 2020 sono state messe in campo risorse senza precedenti per affrontare l’emergenza Covid-19. I Decreti Cura Italia hanno infatti introdotto interventi di ampia portata su: sanità, lavoro, liquidità, fisco, famiglie, imprese. Un’azione poi proseguita con i successivi provvedimenti ‘Ristori’, destinati alle categorie più colpite dalle restrizioni.

ll Governo ha stanziato circa 9,5 miliardi, per rafforzare in modo strutturale la rete ospedaliera e potenziare l’assistenza territoriale. Tuttavia, a tre anni dall’inizio della pandemia, appare indispensabile riflettere sull’attuale e prossima evoluzione dei modelli di cura e prevenzione del Covid.

Per instaurare un dibattito sul tema, è stato pensato l’evento “Cura e prevenzione del covid-19: orizzonte 2023”, che ha coinvolto sia esponenti del mondo della medicina e della ricerca che rappresentati delle istituzioni e della politica.

Il punto di vista dei relatori

Durante l’incontro sono emerse numerose tematiche su cui sarà importante lavorare per prepararsi ad un eventuale emergenza futura.

relatori cura e prevenzione covid 19 Secondo Americo Cicchetti, Direttore ALTEMS, Ordinario di Organizzazione Aziendale e Docente di gestione del personale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la priorità sarà una migliore gestione del personale sanitario. L’esperto spiega infatti che: «In Italia non mancano i medici. Sono 4 ogni 1000 abitanti contro 3 della Francia. Ma Oltralpe si organizza diversamente il lavoro, si valorizzano altre professioni sanitarie. Il segretario medicale dei francesi, ad esempio, solleva il medico del territorio da beghe amministrative.

Secondo Cicchetti questa non è però l’unica criticità: «Sarà fondamentale individuare nuove competenze su figure sanitarie e segretariali. Inoltre, nel SSN i medici e gli altri professionisti sono poco pagati e la qualità del lavoro è migliorabile, serve una revisione del contratto».

Anche Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi), sposta l’attenzione sul tema della burocrazia. Parlando quindi delle priorità per il futuro della farmacia, Mandelli spiega: «Al Ministro ho chiesto con Fimmg di far sì che i pochi professionisti rimasti sul territorio siano messi in grado di non correre dietro alle scartoffie: la burocrazia è un problema e va arginata. Siamo sempre più impegnati a risolvere i tanti problemi dei cittadini e dobbiamo dedicarci alla professione integralmente».

Mentre Mario Alberto Battaglia, Presidente Associazione Italiana Sclerosi Multipla, esprime la necessità di aiutare i fragili come priorità di fronte alle pandemie. «I decreti-legge del 2020 hanno dato la chance di affrontare emergenza da tutti i punti di vista. C’è la consapevolezza che in emergenza bisogna considerare la fragilità e le associazioni di medici e pazienti possono svolgere un ruolo importante nel far capire il valore vaccinazioni e sottolineare i bisogni.»

Nel suo intervento Battaglia ha ricordato anche chi, durante la pandemia, non ha potuto vaccinarsi perché immunocompromesso: «serve una puntuale informazione sulle diversità nell’ambito delle fragilità».

Anche gli esponenti della politica hanno ripreso il tema della fragilità. Ad esempio, Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari Sociali Camera, ha sottolineato che: «i farmaci in distribuzione diretta devono tornare farmacia, altrimenti il paziente deve andare in ospedale a procurarli e non per tutti i malati è semplice.»

beatrice lorenzin a cura e prevenzione del covid 19La Senatrice Beatrice Lorenzin, Commissione Bilancio, ha invece spostato l’attenzione sul tema della spesa sanitaria pubblica. A questo proposito, Lorenzin afferma: «Bisogna almeno allineare la spesa sanitaria pubblica al 7-7,5% del Pil, invece qui no, mettiamo delle toppe. Va capito che i fondi salute sono di sicurezza nazionale come quelli per la difesa. E invece purtroppo cinque regioni oggi rischiano di tornare in piano di rientro, si torna al sottofinanziamento ante-Covid».

Infine, la Senatrice Sandra Zampa, Commissione Sanità, già Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, sottolinea: «Se c’è una lezione che dovremmo avere imparato è prepararci e finanziare interventi e sanità. Ma non è vero che ci sono risorse. Servivano un avvio tempestivo della formazione dei medici di famiglia, un ripensamento dell’organizzazione dell’ospedale in funzione della riforma territoriale. Non ci sono disegni».

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