“Ama le tue gambe”: maggio diventa il mese della prevenzione della Malattia Venosa Cronica

Avere gambe sane è fondamentale per tutti e a tutte le età, ma è necessario occuparsi della loro salute fin da giovani. Dolore, gonfiore e crampi notturni, infatti, possono essere i primi sintomi legati alla Malattia Venosa Cronica (MVC), patologia che coinvolge il sistema circolatorio e che peggiora se non trattata fin dalle prime avvisaglie. Questa malattia si verifica quando le vene delle gambe non funzionano più in modo corretto e hanno difficoltà a far defluire il sangue dalla periferia del corpo al cuore perdendo elasticità.

È partita la Campagna che invita a prendersi cura della salute delle proprie gambe: per tutto il mese di maggio si potrà prenotare una visita gratuita con un medico specialista della Società Italiana Diagnostica Vascolare (SIDV). In tutte le farmacie italiane saranno, inoltre, disponibili opuscoli informativi per i pazienti con indicazioni pratiche su prevenzione, diagnosi e trattamento della Malattia Venosa Cronica (MVC).

Nasce con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione e di invitarla a controllare lo stato di salute delle proprie gambe, la campagna “Ama le tue gambe!”, promossa da Servier, azienda farmaceutica indipendente leader nell’ambito delle patologie croniche, con il contributo di Edra e con la validazione e il supporto scientifico della SIDV, la Società Italiana Diagnostica Vascolare e della FIV, Fondazione Italiana Vascolare onlus.

La campagna è stata presentata alla Terrazza Martini lo scorso 16 aprile davanti ad una folta platea di giornalisti durante la quale sono stati dispensati importanti consigli definiti da un board di esperti appartenenti alla SIDV, alla SIMG e a Federfarma, e riassunti in un vademecum che contiene tutte le indicazioni pratiche sulla prevenzione, diagnosi e trattamento farmacologico della Malattia Venosa Cronica.

Dolore, gonfiore, bruciore alle gambe e crampi notturni possono essere i primi sintomi legati alla Malattia Venosa Cronica -spiega il Prof. Pier Luigi Antignani, Presidente FIV e Presidente Onorario SIDV -. Questa patologia, la terza più diffusa, dopo allergie e ipertensione, colpisce 19 milioni di italiani: dal 10 al 50% degli uomini e oltre la metà delle donne (dal 50 al55%). Solo una persona su tre, però, sa di essere malata e segue una corretta terapia farmacologica. A queste prime avvisaglie si accompagnano gonfiore e pesantezza durante il giorno. A livello visivo i primi segni che si notano sulle gambe sono piccoli capillari in vista, di colore rosso o verdastro di circa 3 millimetri: non si tratta solo di inestetismi ma dei primi campanelli d’allarme delle branche varicose”.

Considerando che circa il 20% della popolazione soffre di MVC, le richieste al Medico di Medicina Generale sono numerose e non vanno assolutamente trascurate. Già i primi sintomi vanno presi in considerazione dal medico che in quel caso può prescrivere alcuni farmaci – precisa il dottor Ovidio Brignoli, Medico di Medicina Generale e Vicepresidente SIMG -. Anche l’indicazione di presidi adeguati è fondamentale come l’elastocompressione.”.

Nei casi in cui è necessario intervenire, oltre alla terapia farmacologica si ricorre a una tecnica innovativa, la scleromousse aggiunge il dottor Elia Diaco, angiologo e medico vascolare, esperto in terapia sclerosante, ecocolordoppler vascolare, tecnica che si esegue in ambulatorio con iniezione di un liquido schiumoso che in pochi secondi sclerotizza, in maniera indolore ed irreversibile, tutte le strutture varicose e incontinenti. Questa tecnica nel 80-90% dei casi può efficacemente sostituire la tecnica tradizionale chirurgica di stripping e crossectomia in assenza di rischio chirurgico e di anestesia”.

Anche il farmacista ha un ruolo cruciale nel percorso del paziente con MVC. Rappresenta, infatti, il primo punto di riferimento sul territorio: “Sono due gli elementi fondamentali a supporto del cittadino/paziente: la farmacia, che grazie a capillarità, prossimità e facilità di accesso alla struttura è il primo riferimento, e il farmacista, professionista esperto che può dare un consiglio iniziale e rappresenta il primo accesso alle cure aggiunge il dottor Daniele Dani, farmacista e consigliere Federfarma -. Il farmacista può rispondere alle richieste della persona che gli descrive i sintomi e può consigliare il presidio più adatto in base alle sue esigenze oppure indirizzarla verso il Medico di Medicina Generale. Una volta che il paziente si è rivolto al proprio medico o allo specialista, il farmacista può fornire validi consigli e supportarlo nel suo percorso di aderenza alla terapia, per fare in modo che non la interrompa improvvisamente”.

Tutte le informazioni sulla campagna, sulla patologia e sulle regole della prevenzione soni disponibili sul sito www.amaletuegambe.it e nelle farmacie italiane.