È questo uno dei tanti aspetti emersi nel corso di un webinar organizzato da Edra Lswr e tenuto da Giorgio Racagni, Direttore di Scienze farmacologiche e biomolecolari all’Università di Milano. Racagni, che coordina l’aggiornamento di Codifa.it, la più completa e ricca banca dati sul farmaco, ha spiegato come i dati parlino di tre o più medici curanti per il 56% dei pazienti, con conseguente aumento della possibilità di interazioni pericolose. I dati disponibili riportano stime di incidenza che variano tra il 4 e il 6% nei pazienti ambulatoriali e attorno al 45% nei pazienti anziani istituzionalizzati, i soggetti più “fragili”, con un numero elevato di patologie, per lo più croniche, che inducono i medici a una sovra-prescrizione non sempre fondata su basi razionali». A fronte di una rilevanza clinica così significativa, egli sostiene che «l’informazione sulle interazioni tra farmaci, sulla loro rilevanza clinica e sull’impatto sulla salute pubblica è spesso scarsa». Ed è proprio per colmare questa lacuna che può essere prezioso uno strumento come Codifa.it, che con la consulenza di un team di esperti di interazioni farmacologiche dell’Università di Milano, offre a Mmg specialisti e farmacisti un supporto nella risoluzione di problemi clinici.
Marco Malagutti, giornalista di Doctor33, riporta il commento di Ettore Saffi Giustini, responsabile area Farmaco della Simg, «Il dato è confermato dalla letteratura e si può allargare oltreché ai medici a tutti gli operatori sanitari che vedono le prescrizioni. Per questo esiste un documento in via di definizione che è stato elaborato da tutte le componenti della professione, affinché medici curanti e farmacisti possano condividere il quadro dei medicinali continuativi che il paziente sta prendendo. Ora si trova al ministero della Salute ma rappresenta un passo avanti significativo».
Ad ulteriore sostegno, anche il vicepresidente di Federfarma Milano, Paolo Vintani «Il farmacista ascolta e conosce le storie delle persone. Oltre al rischio di interazioni il farmacista interviene anche su assunzioni sbagliate, che sono più di quanto si pensi o eventuali cambi di farmaco, laddove si passi al generico per esempio. Abbiamo a che fare per la gran parte con pazienti anziani, ai quali, per esempio, può anche capitare di non sapere se ha preso o no il farmaco».
Il contributo del farmacista è determinante, conosce cosa il paziente sta assumendo ed è in grado di intercettare potenziali pericoli, così come il portale Farmacista33, dove si hanno a disposizione informazioni aggiornate su farmaci e la consulenza di esperti del settore.